10 dicembre 2008

Quasi il mio cane...


Rommel non ha mai amato i temporali. Eppure, ironia della sorte, la sua rinascita è iniziata in un giorno di pioggia battente.


Ha lasciato il canile senza voltarsi indietro, sereno. Fiducioso. Pronto ad abbracciare le opportunità di una nuova vita.
Non dimenticherò quel momento che ha spazzato via, in un attimo, ansie, timori, sensi di colpa.
...
Troppe volte ho temuto per Lui. Ho temuto che si arrendesse all’età e alla malinconia. L’ho visto deprimersi, riprendersi e poi di nuovo cedere. Sano nel corpo, tradito dallo spirito. Sempre più bisognoso di quiete e di attenzioni ma sempre meno capace di richiederle.

Non è giusto fare differenze. Ma alcuni cani ti scavano nel profondo e si aggrovigliano prepotentemente al tuo cuore. Ogni volontario ha un cane che gli ha scalfito l’anima.
Il ”mio” cane era Rommel.

Occhi nocciola, impreziositi da riflessi dorati. Sguardo profondo e malinconico. Un bel Vecchio, elegante e dignitoso. Apparentemente sereno ma - ne sono certa- triste nel profondo.

A lungo ho sognato di portarlo via con me, ho fortemente desiderato che la mia casa diventasse la sua. L’ho immaginato accucciato ai piedi del mio letto o sdraiato sotto il grande tiglio del giardino. Questione di poco, giusto il tempo di appianare qualche dettaglio non proprio marginale nella mia vita… E poi..sì, Rommel mi avrebbe seguito per sempre.

A volte però la vita riserva delle sorprese.

Una mattina d’ottobre un vecchio cane varca la soglia di casa. Non sto a spiegarvi come e perché. Questa è un’altra storia e prima o poi ve la racconterò.

Un gigante buono, maledettamente triste e deluso dalla vita. Di quei cani che non hanno avuto proprio niente, nemmeno la possibilità di muoversi liberamente. Conoscendoli ti accorgi che le catene imprigionano anche l’anima, lo spirito, la fantasia, non solo il corpo.

E’ la mia Ombra nera. Mi segue ovunque: per riconoscenza, amore, paura di perdermi. Mi ha chiesto in ogni modo di restare. Accettare di tenerlo per sempre ha significato rinunciare a Rommel. Una scelta non facile, combattuta, sofferta.

Ma a volte la vita riserva altre sorprese: a placare i miei sensi di colpa è arrivata, inaspettata, l’adozione del Grande Saggio dal muso canuto. Quello che non si è verificato per anni è avvenuto in un attimo, quando le speranze erano quasi svanite.

Arrivederci Rommel! assapora la vita, la vita vera. Goditi ogni momento, scopri il mondo, recupera ciò che anni di canile ti hanno tolto. Gioca, corri, annusa, fiuta ogni attimo. Sei libero, Rommel.

Ti porterò sempre nel cuore. Forse tu non lo sai, ma un po’ sei stato il “mio” cane.
Betta

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Rommel era veramente un cane speciale,
mia moglie era attaccata a lui e lo conosceva solo da 3 mesi figuriamoci te Betta che lo conoscevi da molto piu'!Comunque a volte le cose vanno in un certo modo e bisogna come specifici tu essere felici perche' Rommel ha finalmente tutto cio' che in questi anni gli e' mancato (manon l'affetto di noi volontari!).
E complimenti per la tua sensibilita' e grazie di esistere!

Robertino

Anonimo ha detto...

Complimenti per il blog! belle foto, belle sezioni e soprattutto... belle parole!
Alessandra

Anonimo ha detto...

Sono un po' fuori tempo massimo, come sempre, ma non posso evitare di intervenire sulle belle parole di Elisabetta, alla quale adesso faccio una confessione: nell'ombra della tua vicenda personale con Rommel, io vi osservavo con un senso di colpa più grande del tuo. A Rommel promisi, tantissimo tempo fa, che lo avrei portato a casa io, che dovevo solo trovare il momento giusto. E quel momento sentivo non sarebbe mai arrivato, perché nella mia vita adesso non c'è spazio per un cane. Ed io non sapevo proprio come dirglielo a Rommel. Beato lui, che adesso ha una casa tutta sua senza dover aspettare i nostri barcollanti scrupoli emotivi!