LA REPUBBLICA
21 APRILE 2009
Caccia, arriva la legge liberi tutti Ambientalisti: "Specie a rischio".Una norma cancella i limiti: Italia sotto accusa perché permette di uccidere specie che l'Ue vuole proteggere
"È un capolavoro di retorica, nel senso peggiore del termine", spiega Danilo Selvaggi, responsabile Lipu dei rapporti con le istituzioni. "Si pretende di dare una risposta alle richieste dell'Unione europea che accusa il nostro paese di cacciare troppo e male, ma in realtà si propongono modifiche che peggiorano la situazione in modo drastico. Se questa legge venisse approvata la pressione dei cacciatori dilagherebbe: una volta saltati i paletti che fissano l'inizio e la fine della stagione venatoria le Regioni potrebbero decidere deroghe in ogni momento dell'anno. Uno schiaffo alla protezione della natura e all'Unione europea".
Contro questa proposta si è immediatamente mobilitato un fronte composto da oltre venti associazione ambientaliste (Lipu, Lav, Wwf, Legambiente, Enpa, Animalisti italiani, Fare Verde ecc; VEDI COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO e dai cacciatori che difendono la legge quadro e il legame con il territorio (Arcicaccia). In poche ore sono arrivate le adesioni di personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, da Susanna Tamaro a Licia Colò, da Maurizio Costanzo a Danilo Mainardi, da Renato Zero a Marisa Laurito. E tra i parlamentari del Pdl c'è chi non ha gradito la deregulation selvaggia delle doppiette: Gianni Mancuso e Fiorella Ceccacci Rubino hanno presentato emendamenti per correggere la pressione degli oltranzisti della doppietta.
Anche all'interno del governo pare serpeggi un certo disagio. Un malumore aggravato dalla beffa che si aggiunge al danno: per far passare le misure anti europee si è usato lo strumento nato per sanare i contrasti con Bruxelles. Nella Legge Comunitaria è stato infatti inserito un emendamento firmato da due senatori del Pdl (Valerio Carrara e Sergio Vetrella) che cancella i termini di riferimento della stagione venatoria aprendo le porte a deroghe per allungare il calendario. Insomma l'Italia è sotto accusa perché permette di sparare a specie che secondo l'Unione europea vanno protette (ad esempio il fischione, la canapiglia, il mestolone) e invece di mettersi in regola getta le premesse per un altro contenzioso sui limiti della stagione venatoria che l'Europa ha fissato in modo da evitare lo sterminio dei migratori prima del momento della riproduzione.
ANTONIO CIANCIULLO
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