6 aprile 2008

Maggio 2008: York ha trovato casa!
Novembre 2008: anche Ursula è stata adottata!



I CANI CHE VI PRESENTIAMO MERITANO UN'ATTENZIONE PARTICOLARE

Nella loro storia, che è quella di molti Randagi, ciò che turba e colpisce è l’eterna contraddizione della natura umana. Perché sono gli Uomini a definire il destino di un Cane.
E quello di Ursula e York è da sempre confuso. Indeciso e inaffidabile, come chi - finora - li ha avvicinati.
York e Ursula non passano inosservati.
Sono dei nobili Meticci: il portamento e l’aspetto li rendono unici. D’altronde l’unicità è il valore aggiunto di quelli, che un tempo, venivano definiti Bastardi. I Meticci hanno infatti un pregio che i più ancora ignorano. La loro forza sta proprio nell’essere sopra le righe: al di là dei parametri – degli standard – che ciascuna razza ripete all’infinito. Per i Meticci è il caso, il caso dell’incrocio, a rendere ogni Cane meravigliosamente diverso dall’altro.
Con Ursula e York il caso è stato pieno di magia. Sono BELLI. E la loro bellezza non è solo un segno esteriore. Chiunque abbia avuto il piacere di conoscerli vi parlerà della dolcezza, della tranquillità che la loro presenza infonde. Li definirà compagni ideali per condividere giochi e silenzi. Perché l’indole accogliente ed amabile, l’educazione, la pazienza dimostrata con adulti e bambini, li rendono praticamente perfetti. Perfetti per restare senza famiglia.

York ha passato tutta la vita senza che qualcuno lo scegliesse. Molti visitatori del rifugio, arrivati in cerca di un Cane, dopo averlo incontrato ne hanno apprezzato il carattere. E sottolineata la bellezza. Per poi spostare l’attenzione su di un altro esemplare. Spesso un cucciolo o un adulto taglia XS. Extra-small.
York ha dato il benvenuto a tutti coloro che hanno sfilato davanti ai cancelli di San Piero . Con quel saluto lieve, mai invadente – che gli è valso il soprannome di Piccolo Lord – ha aspettato da tutti un cenno. Ma la sillaba più attesa – QUA! – e dei passi da seguire verso Casa, non sono mai arrivati. L’entusiasmo e la fiducia di York sembravano inossidabili, ma qualcosa in lui s’è incrinato: sta diventando sempre più triste e silenzioso. È una scodinzolata stanca, quella che ogni sera rivolge ai Volontari del Canile prima di rientrare nel suo box.





Ursula (detta la Sellerona) è pura gioia sotto un manto bianco. Quando dà la zampa – piegando la testa di lato – e guarda con quegli occhi scuri, a mandorla, non abbracciarla è impossibile. Il motivo per cui è stata abbandonata si è perso con il correre del tempo. Due scuole di pensiero: per alcuni è stata ripudiata poiché dormiva anziché badare alle pecore. Altri sostengono che fosse semplicemente terrorizzata dalla vista d’un gregge… Comunque sia andata, da allora Ursula non è più uscita del Canile.
È piaciuta a tanti, la Sellerona. C’è chi s’è impegnato in un’adozione, mai portata a termine. Chi è venuto più d’una volta a lodarla e coccolarla, interrogandosi sulla sua sfortuna. L’unica risposta che possiamo darvi, valida per lei ed York: mancanza di buoni incontri. E soprattutto: l’eterna contraddizione insita nella natura umana.
Malgrado un blog, malgrado questa rubrica, malgrado entrambi abbiano ripetutamente partecipato a giornate in cui l’ENPA CASENTINO è uscito dai cancelli di San Piero, York e Ursula continuano la loro vita da senza famiglia.

Chi scrive ha trascorso il pomeriggio insieme ad altri volontari di San Piero (Alessio, Betta, Claudia ed Enrico) in un banchetto divulgativo dell’ENPA, posizionato davanti ad un centro commerciale del basso Casentino. Una domenica d’aprile, tempo incerto e gente frettolosa in vena di piccoli acquisti. Con noi c’erano York ed Ursula: l’ennesima gita fuori porta in cerca di Casa. Hanno guardato e vissuto quel via vai di persone con calma. Si sono lasciati coccolare dai passanti, hanno raccolto complimenti e occhiate pietose. E dimostrato – ancora una volta – la loro capacità d’adattamento: ai rumori, all’agitazione, ai ritmi umani. Sono stati disciplinati e pazienti: di fronte all’invadenza e alla più completa indifferenza di chi li incrociava. Perfetti, come sempre.
A fine giornata, stanchi, ubbidienti, sono saliti nell’auto che li avrebbe riportati al Canile. Hanno aspettato una carezza prima di accucciarsi nelle gabbie. Tranquilli. Affettuosi. Belli. Praticamente perfetti. Perfetti, come sempre, per restare senza famiglia.
"La loro bellezza non è solo un segno esteriore. Chiunque abbia avuto il piaceredi conoscerli vi parlerà della dolcezza, della
tranquillità che la loro presenza infonde"


"Ursula è pura gioia sotto un manto bianco.
Quando dà la zampa – piegando la testa di lato –
e guarda con quegli occhi scuri, a mandorla, non abbracciarla è impossibile"





L.C, Casentino 2000, n° 174. Maggio 2008

Condividi

Nessun commento: