24 settembre 2008

ORDINANZA DI TRENITALIA: OPINIONI E REAZIONI


VIRGILIO NOTIZIE
22 SETTEMBRE 2008
Animali/ Nuove regole per i cani, tutti contro Trenitalia -punto Annunciate numerose proteste. Sottosegr. Martini chiede incontro


Roma - Per risolvere alla radice il problema di pulci e zecche sui vagoni, l'ultimo caso quello denunciato il 17 settembre da una viaggiatrice, Trenitalia corre ai ripari e annuncia il divieto, a partire dal primo ottobre, di portare sul treno cani di taglia media e grande. La soglia è fissata sui sei chilogrammi. E per gli altri sarà comunque necessaria la gabbia e un certificato veterinario. Sanzione per i trasgressori di 100 euro, cioè quanto le Ferrovie spendono in media per disinfestare un vagone. La novità ha fatto saltare sulla sedia, oltre agli animalisti, anche i politici. Tutti concordi nel ritenere che la norma di Trenitalia possa rappresentare un incentivo all'abbandono degli animali. Il sottosegretario al Welfare con delega alla salute, Francesca Martini, definisce "inaccettabile" la norma e chiede un incontro urgente all'amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano. "Ritengo il limite di sei chilogrammi per il trasporto in treno dei cani, peraltro previsto all'interno di apposite gabbie, inaccettabile e in contrasto con il diritto alla mobilità di milioni di cittadini italiani possessori di cani". Ogni provvedimento, aggiunge, va preso "nel rispetto e nella salvaguardia dell'interesse di tutti i cittadini e dunque anche dei milioni di persone che posseggono cani di peso superiore ai sei chilogrammi e che vedono nel treno un importante mezzo di trasporto, sicuramente da incentivare". Il limite introdotto dall'azienda, invece, va "nella direzione opposta e ciò potrebbe comportare la perdita di una rilevante fetta di viaggiatori". Non si capisce "come un cane di peso superiore ai 6 chili possa essere maggiore veicolo di parassiti rispetto ad un cane di peso inferiore", sottolinea l'associazione Codici, mentre l'Aidaa, (Associazione italiana difesa animali ed ambiente), per protestare contro la decisione delle Ferrovie dello stato annuncia una passeggiata in stazione (il 12 ottobre) con i cani, soprattutto quelli di taglia medio-grande, oltre a un ricorso al Tar contro un ordine di servizio ritenuto lesivo dei diritti dei viaggiatori proprietari di animali e ad una denuncia contro Trenitalia per violazione della legge contro il maltrattamento di animali, per istigazione all'abbandono e maltrattamento di animale. La senatrice Donatella Poretti, parlamentare Radicale-Partito Democratico, intanto, prenota proprio per il primo ottobre un viaggio su rotaie con il suo amico a quattrozampe Leon, rischiando di "prendere una multa e quindi contestarla seguendo anche l'iter giudiziario". Per il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, "l'ordine di servizio di Trenitalia che vieta il trasporto sui treni di cani di media e grossa taglia è sbagliato", una decisione che "potrebbe indurre molti possessori di cani all'abbandono. Ci auguriamo che Trenitalia torni sui suoi passi e che si tenga un incontro immediato tra l'amministratore delegato ed il governo per ripensare le condizioni di trasporto degli animali".

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SESTO POTERE
22 SETTEMBRE 2008

Lav: disobbedienza civile contro limiti cani in treno


Roma - Il Ministro Altero Matteoli ha il potere di bloccare l’anacronistica e inutile disposizione annunciata da Trenitalia che dal 1° ottobre bloccherà l’accesso ai treni con cani di media e grande taglia, permettendo il carico solo di quelli sotto i sei chili, in trasportino e con certificato veterinario. Così la LAV si appella al responsabile dei Trasporti per bocciare questa ulteriore limitazione alla circolazione di animali domestici, con i quali ormai vive quasi una famiglia su due nel nostro Paese, una illegittima limitazione all’accesso al servizio pubblico che favorisce peraltro il trasporto privato. “La sporcizia sui convogli è dovuta alla maleducazione umana e all’inefficienza del servizio di pulizia di Trenitalia, prendersela con i cani serve solo ad acquietare qualche ignorante coscienza, vista la sonora bocciatura operata dal punto di vista tecnico-scientifico dal mondo medico-veterinario, lasciando inalterato il problema di decoro e sanitario dei treni – ha detto Gianluca Felicetti, presidente LAV – se non ci sarà un ripensamento la LAV invita i cittadini a salire, il prossimo 1° ottobre, con il proprio cane su un qualsiasi treno e compiere un atto di disobbedienza civile”. “Come per qualsiasi umano che intende salire in condizioni visibilmente pericolose per gli altri, anche per i cani mal tenuti il controllore ha già il potere di non accettare una persona in treno, e già adesso di fatto in tutti gli Eurostar non si può circolare con cani e gatti – ha concluso il Presidente della LAV – Trenitalia prenda a modello le ferrovie britanniche o tedesche, sia per l’accettazione di animali domestici che per la pulizia delle carrozze, altrimenti zecche o altri parassiti troveranno sempre ospitalità sui suoi treni, e senza limitazioni di peso, trasportino e certificato veterinario”.
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LIBERO
23 SETTEMBRE 2008 Solo cani anoressici in treno: la strana legge delle ferrovie


Ha sollevato molte polemiche il divieto voluto da Trenitalia a portare su un qualsiasi treno cani di media e grande taglia. Il limite fissato è di sei chili, che secondo l’azienda ferroviaria è la soglia che un trasportino riesce a contenere. La nuova disposizione, che prevede che l’animale sia accompagnato da un certificato del veterinario, entrerà in vigore in ottobre e chi non la rispetterà dovrà pagare una multa di 100 euro. È questa infatti la cifra che Trenitalia sborsa per disinfestare un convoglio. Il problema è tutto qui: i cani sul treno portano zecche e pulci, quindi non devono starci. Il provvedimento, che avrebbe potuto avere un senso se legato alla sicurezza, si rifà invece a un problema di pulizia. E per rinforzare la sua posizione Trenitalia ha tirato in ballo l’ultimo caso in cui una viaggiatrice, il 17 settembre, ha denunciato la presenza di pulci e zecche nella sua carrozza.Ma molti si chiedono quanto l’igiene dei vagoni sia legata ai nostri amici a quattro zampe. «Non possiamo che essere contrari a una norma così priva di senso - dice Gianluca Felicetti, presidente della Lav, la Lega anti-vivisezione - ci sono treni con bagni e carrozze sporchissime ma dove a bordo non c’è alcun cane. Forse il problema è che i treni non vengono puliti mentre viaggiano». Felicetti spiega che ci sono già leggi molto severe, che prevedono che sugli Eurostar i cani stiano sempre nel trasportino, mentre su tutti gli altri convogli devono avere museruola e guinzaglio. «Trenitalia dice di rifarsi alla legge spagnola, che però non eccelle per quanto riguarda la protezione degli animali - sottolinea Felicetti - questa decisione non è altro che un incentivo ad abbandonare i cani, cosa che va nella direzione opposta da quella intrapresa da questo governo. Per questo ci appelliamo al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli, perché intervenga». C’è poi la concessione prevista per i cani che accompagnano i non vedenti, “ma non è detto che siano più puliti degli altri”, conclude il presidente della Lav, che - se non ci sarà un ripensamento - invita i cittadini a salire, il primo ottobre, con il proprio cane su un qualsiasi treno.Il sottosegretario al Welfare con delega alla salute, Francesca Martini, ha definito “inaccettabile” la norma e ha chiesto un incontro urgente con l’amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano. «Ritengo - ha dichiarato Martini - che il limite di sei chilogrammi per il trasporto in treno dei cani, peraltro previsto all’interno di apposite gabbie, sia inaccettabile e in contrasto con il diritto alla mobilità di milioni di cittadini italiani possessori di cani». La Lav non è la sola sigla che si sta mobilitando contro questo incredibile divieto. L’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi) sulla prima pagina del suo sito, www.anmvioggi.it, parla di regole «assurde, senza alcun fondamento sul piano scientifico, senza corrette nozioni di prevenzione e di igiene degli animali». L’Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) oggi presenterà una denuncia contro Trenitalia per la violazione della legge contro il maltrattamento di animali e l’istigazione all’abbandono, annunciando per il 12 ottobre una giornata nazionale di protesta.
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VITA.IT
23 SETTEMBRE 2008

Treni: se i passeggeri sono cani e gatti...
dal 1 ottobre occorre certificato veterinario e peso max 6 kg


Con una nota indirizzata alle Ferrovie, al Ministro dei Trasporti, al Sottosegretario alla Salute e al Sottosegretario al Turismo, l' Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani chiede la revoca immediata delle nuove regole di viaggio per gli animali stabilite da Trenitalia. L'Associazione parla di regole "assurde, senza alcun fondamento sul piano scientifico, senza corrette nozioni di prevenzione e di igiene degli animali e totalmente incuranti delle esigenze di viaggio dei cittadini-proprietari. Un provvedimento burocratico di pura facciata". Dal primo ottobre, su indicazione dell'Istituto superiore di sanità, gli animali dovranno infatti viaggiare sui treni accompagnati da un certificato del veterinario, rilasciato da meno di un mese, che ne attesti l'assenza di «infestazioni o patologie trasmissibili». Inoltre, non sarà più possibile far salire sui treni cani di media e grossa taglia che pesano più di sei chili. Mentre i più piccoli, e tutti gli altri animali, dovranno viaggiare dentro il trasportino. Ci meraviglia - commenta l'ANMVI - che un provvedimento zoofobo venga accettato come segno di civiltà in un Paese dove le istituzioni investono in campagne contro l'abbandono animale. E' noto che fra le cause dell'abbandono ci sono i divieti nei confronti degli animali nei luoghi pubblici. Questa nuova discriminazione rivela lo strabismo della cultura italiana verso la convivenza con gli animali, da un lato tutelati dal codice penale e dall'altro ancora additati all'opinione pubblica come "portatori di malattie", un luogo comune indegno di una società in cui la prevenzione e la medicina veterinaria consentono al cane e al gatto di proprietà di condividere il quotidiano con garanzie igienico-sanitarie che valgono anche fuori dalle mura domestiche.Non c'è nessuna ragione conclude l’ANMVI- per sostenere che sui treni l'animale di proprietà costituisca un rischio per l'igiene quando non lo è in nessun altro ambito, pubblico o privato che sia.
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SAVONA NEWS
23 SETTEMBRE 2008


Il Presidente della Provincia di Savona- Marco Bartolotrto- interviene sul provvedimento che vieta di portare i cani in trenoBertolotto ha inviato una lettera all’ad di Trenitalia e al Sottosegretario alla Salute

Savona - All’amministratore delegato di TrenitaliaAl Sottosegretario alla Salute

Ho appreso del provvedimento di Trenitalia che dal 1 ottobre vieterà di viaggiare sui treni portando con sé il proprio cane (eccezion fatta per gli animali fino a sei kg di peso): considero questo provvedimento fortemente penalizzante per una parte considerevole della popolazione e non certo idoneo a risolvere il grave problema della pulizia e dell’infestazione da parassiti che sempre più spesso segna in maniera fortemente negativa la qualità del servizio fornito.Sono, infatti, convinto che tale problema debba essere affrontato e risolto con una reale politica di intervento da parte dell’azienda per assicurare quell’opera di pulizia costante ed efficace che, invece, manca come chiunque utilizzi i treni può constatare. Sedili sporchi, servizi igienici spesso inutilizzabili, e altre carenze inaccettabili non sono certamente dovute alla presenza di animali da compagnia che, come ben sanno tutti coloro che li posseggono, sono accuditi e controllati scrupolosamente e ben diversa dalla stragrande maggioranza dei vagoni su cui pendolari e passeggeri sono costretti a viaggiare.Come ho già accennato, questo provvedimento finirebbe con il colpire pesantemente un’ampia fascia di persone che spesso vivono sole e hanno nel loro cane l’unica, inseparabile, compagnia. Mi riferisco, in particolare, a molti anziani che il divieto costringerebbe a rinunciare ad usare il treno, non sempre sostituibile (anche per questioni economiche) da altri mezzi. Se convengo sulla necessità di prevedere un certificato veterinario che attesti le condizioni igieniche del cane e, quindi, permette con le prescrizioni del caso già in atto da tempo allo stesso di viaggiare, invito invece Trenitalia a non applicare il provvedimento annunciato e il Governo, tramite il sottosegretario alla Salute, a intervenire affinché vengano assunte tutte quelle misure per assicurare l’igiene e la salubrità dei treni garantendo la salute degli utenti. Questo senza penalizzare ingiustamente tutti coloro che possiedono un animale da compagnia e lo accudiscono correttamente, ma intervenendo in maniera decisa –in questo caso con provvedimenti severissimi - nei confronti di chi ha il compito di assicurare che le pulizie dei treni siano effettuate in maniera appropriata e costante. Non vorrei che un problema, ormai cronico, come quello della pulizia dei treni venisse “risolto” (si fa per dire) con un semplice divieto nei confronti degli animali da compagnia, senza, ancora un volta, affrontare concretamente l’annosa questione delle pulizie.
Animalieanimali
23 SETTEMBRE 2008

VETERINARI CONTRO NUOVE REGOLE DI TRENITALIA"Assurde e di facciata" per l'Anmvi.


Con una nota indirizzata alle Ferrovie, al Ministro dei Trasporti, al Sottosegretario alla Salute e al Sottosegretario al Turismo, l' ANMVI ha chiesto la revoca immediata delle regole di viaggio per gli animali stabilite da Trenitalia. L'Associazione parla di regole "assurde, senza alcun fondamento sul piano scientifico, senza corrette nozioni di prevenzione e di igiene degli animali e totalmente incuranti delle esigenze di viaggio dei cittadini-proprietari. Un provvedimento burocratico di pura facciata". Dal primo ottobre, su indicazione dell'Istituto superiore di sanità, gli animali dovranno infatti viaggiare sui treni accompagnati da un certificato del veterinario, rilasciato da meno di un mese, che ne attesti l'assenza di «infestazioni o patologie trasmissibili». Inoltre, non sarà più possibile far salire sui treni cani di media e grossa taglia che pesano più di sei chili. Mentre i più piccoli, e tutti gli altri animali, dovranno viaggiare dentro il trasportino. Sono esentati i "piccoli pesci" e i "cani guida per ciechi" (anche per questi ultimi però è richiesto il certificato veterinario)."Ci meraviglia - commenta l'ANMVI - che un provvedimento zoofobo venga accettato come segno di civiltà in un Paese dove le istituzioni fanno campagne contro l'abbandono animale. E' noto che fra le cause dell'abbandono ci sono i divieti nei confronti degli animali nei luoghi pubblici. Questa nuova discriminazione rivela lo strabismo della cultura italiana verso la convivenza con gli animali, da un lato tutelati dal codice penale e dall'altro ancora additati all'opinione pubblica come "portatori di malattie", un luogo comune indegno di una società in cui la prevenzione e la medicina veterinaria consentono al cane e al gatto di famiglia di condividere il quotidiano con garanzie igienico-sanitarie. Non c'è nessuna ragione per sostenere che sui treni l'animale di proprietà costituisca un rischio per l'igiene quando non lo è in nessun altro ambito, pubblico o privato che sia.".L'amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano spiega che le iniziative anti-zecche sono tre. «Le norme sul trasporto dei cani, certo: e anzi voglio sottolineare che gli animali non pagheranno alcun biglietto. Ma abbiamo in cantiere anche modernissime procedure di disinfestazione, a caldo e a freddo, con certificazione di qualità: saranno impiegate dal 1° ottobre. E poi ci affideremo a nuove ditte per i servizi di pulizia, i primi bandi scadranno venerdì prossimo». La sanzione per i trasgressori è di 100 euro, pari al costo di disinfestazione del vagone. Per tutto il mese di ottobre, però, chi non avrà il certificato del veterinario non dovrà pagare la multa. «Ci siamo adeguati alla normativa spagnola, un Paese che ha molte analogie con il nostro, a partire dal clima», conclude Soprano.
Animalieanimali
23 SETTEMBRE 2008

CANI IN TRENO; SOTTOSEGRETARIO MARTINI A TRENITALIA, NO LIMITE 6 CHILI Presa di posizione del responsabile della veterinaria e del benessere animale


Il sottosegretario al Welfare Francesca Martini ha chiesto un incontro urgente all' amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano, giudicando "inaccettabile" il limite di 6 kg dei cani che possono viaggiare in treno, in vigore dal prossimo primo ottobre per motivi di infestazione delle carrozze da parassiti.Una misura, secondo Martini, anche "in contrasto con il diritto alla mobilità di milioni di cittadini italiani possessori di cani". Sulla questione della pulizia Martini apprezza la "meritoria e dovuta" attenzione delle Ferrovie: "Ritengo però - ha aggiunto - che i provvedimenti vadano presi nel rispetto e nella salvaguardia dell'interesse di tutti i cittadini e dunque anche dei milioni di persone che posseggono cani di peso superiore ai 6 kg e che vedono nel treno un importante mezzo di trasporto, sicuramente da incentivare". Il sottosegretario ricorda anche che i cani di peso inferiore ai 6 kg, dunque animali di piccolissima taglia o cuccioli, costituiscono un numero esiguo perché la maggior parte dei cani ha un peso medio di circa 10 kg. Martini, intende "rivalutare" nell'incontro con Soprano, il contenuto del provvedimento, "anche alla luce dei dati in possesso di Trenitalia in materia di trasporto degli animali, e comprendere meglio le vere cause dell'invasione di parassiti". Il viaggio in treno, spiega ancora "é meno traumatico e rischioso rispetto al viaggiare in aereo, dove vengono trasportati in gabbie all'interno della stiva, in ambiente pressurizzato, con i rischi che ciò comporta. Inoltre, l'aereo è ancora un mezzo di trasporto costoso e quindi non alla portata di tutti i proprietari di cani. Penso anche ai tantissimi anziani e pensionati che utilizzano il treno per brevissimi viaggi insieme ai loro animali e credo - ha concluso - che misure come quelle assunte da Trenitalia possano potenzialmente incentivare il fenomeno dell'abbandono contro il quale il governo è fortemente impegnato".

DIARIO DEL WEB
23 SETTEMBRE 2008

ANIMALI IN TRENO
Proprietari di animali in possesso di abbonamento ferroviario protestano e chiedono rimborso
Il CODICI auspica che la decisione sia ritirata e che i viaggiatori possano, nel pieno rispetto di regole e tariffe, veder anch’essi rispettati i propri diritti


Numerose telefonate di protesta sono arrivate questa mattina agli sportelli del CODICI da parte di cittadini in possesso di un abbonamento ferroviario e che, dato il divieto di portare con loro i propri animali avrebbero voluto richiedere il rimborso. «Siamo molto soddisfatti della richiesta della sottosegretario Francesca Martini di un incontro urgente all'amministratore delegato di Trenitalia - dichiara Valentina Coppola CODICI.Appena a conoscenza della notizia, il CODICI ha fatto appello proprio al Sottosegretario affinchè si facesse portavoce dei diritti dei viaggiatori proprietari di animali, avendo notato il suo vivo interesse al problema randagismo che riteniamo sarebbe accentuato dal provvedimento in oggetto.Si tratta di attuare un cambiamento della cultura che vede i cani e i gatti come «sporchi» quando generalmente gli animali da affezione che vivono in appartamento sono tenuti in condizioni igieniche più che adeguate e lo stesso non si può dire purtroppo dei sedili di alcuni treni,soprattutto di quelli destinati ai pendolari».Il CODICI auspica che la decisione sia ritirata e che i viaggiatori possano, nel pieno rispetto di regole e tariffe, veder anch’essi rispettati i propri diritti.
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Lettera Dell'On. Muscardini all’Amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato (vedi)

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