3 aprile 2009

Bocconi avvelenati: Bilanci

CORRIERE DI AREZZO
3 APRILE 2009
Polpette killer anche ai giardini.
Nel 2008 si sono registrate 69 segnalazioni e la Provincia realizza 5 tabellazioni. Chianucci incalza: “Allarme nei parchi, pericolo per i bambini”.
190AREZZO - Polpette killer, bocconi avvelenati, animali uccisi dalla scarsa civiltà di alcuni: le autorità dicono basta. “Occorre sensibilizzare la cittadinanza riguardo le problematiche di avvelenamenti che seppur in calo continuano a colpire la nostra provincia”, spiega l’assessore provinciale alla Caccia, Roberto Vasai. Tolleranza zero verso chi si rende artefice di atti criminali simili, dannosi per gli animali, ma anche per i cittadini. Già, perché “se prima il fenomeno era circoscritto a certe frange poco intelligenti di cacciatori, cercatori di tartufi e simili, adesso le tipologie si allargano e i bocconi avvelenati raggiungono parchi pubblici e perfino i giardini di casa dove gli animali possono rimanere vittima dell’insofferenza del vicinato - spiega il segretario generale Gabriele Chianucci - inutile dire che si tratta dei principali luoghi di svago per i bambini che, di fronte alle polpette killer, non possono riuscire a percepire il pericolo”. Rischi altissimi, dunque. La parola ai numeri. Il fenomeno dei bocconi avvelenati ha registrato negli ultimi tempi una certa flessione anche se da due anni a questa parte sembra essersi stabilizzato. Ma i dati da cui si può attingere rappresentano soltanto una parte del problema, cioè quella denunciata. Sono tanti gli episodi che invece nvolpeon vengono portati in luce. Per il 2008 i casi accertati sono stati 69, 18 ad Arezzo e altri dispersi qua e là nei comuni della Provincia. Civitella e Cortona i più colpiti, con 6 segnalazioni a testa. Nel 2007 erano state invece 82 le segnalazioni, stabili le 18 aretine, molte di più a Caprese Michelangelo che toccava quota 10. E se si sposta l’occhio ancora un po’ più indietro vediamo che nel 2005 alla stessa voce i casi accertati erano 116. Un bel taglio, non c’è che dire, ma non ancora abbastanza. I luoghi. Quello delle polpette killer è un fenomeno che rimane principalmente legato alle aree boschive, soprattutto nei periodi immediatamente successivi alla chiusura della caccia: febbraio, marzo e aprile (24 i casi registrati nel 2008), ma come già detto la pratica si diffonde anche nelle zone abitate con dati che allarmano, 11 le segnalazioni rilevate nelle aree urbane, 13 nei giardini privati e 21 nelle zone agricole nel corso dell’ultimo. Il veleno preferito per eccellenza è il fosforo di zinco, ma c’è chi FlatcoatedGrandeusa il cianuro o chi si affida al più tradizionale veleno per topi, facilissimo da reperire sul mercato per imbottire colli di pollo, polpette e salsicce. Le vittime. Come si evince dal grafico sono state 21 le esche rinvenute nel 2008, nove in più dell’anno precedente; 34 in tutto i cani rimasti vittima dei loro carnefici, 9 i gatti. Nel mirino degli avvelenatori anche poiane, volpi, colombi e piccioni. L’intervento. La Provincia non può restare indifferente di fronte a reati simili nei confronti degli animali, per questo ha provveduto a realizzare cinque tabellazioni: San Cassiano (Palazzo del Pero), La Mita (Civitella in Val di Chiana), Poggio del Drago (Ponticino), San Piero in Frassino (Ortignano Raggiolo), Le Case di Sopra (Bucine) nelle quali spadroneggia il cartello di pericolo che invita a controllare le attività dei bambini e a tenere gli animali al guinzaglio. Le autorità pregano di rivolgersi alla Polizia Provinciale, se si venisse a conoscenza di fatti criminosi simili. Più vigilanza dunque, ma anche repressione. Certo per punire occorre avere prove concrete, in ogni caso per i colpevoli è prevista un’ammenda di 1.549 euro, più l’ovvio sequestro delle esche e, se in possesso di tesserini o licenze, la sospensione di queste per un anno. Inutile dire che purtroppo i casi scovati sono pochissimi e quei pochi cadono in prescrizione visti i tempi della magistratura. Federica Guerri

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