21 aprile 2009

CACCIA SELVAGGIA: DAI SENATORI CARRARA E VETRELLA TENTATIVO MALDESTRO DI ALLUNGARE I TEMPI DI CACCIA

COMUNICATO STAMPA:Altura, Amici della Terra, Animalisti Italiani, Associazione Vittime Caccia, Fare Verde, Enpa, Greenpeace, Italia Nostra, Lac, Lav, Lida – Lega Italiana Diritti Animali, Legambiente, Lipu – Birdlife Italia, Memento Natura, Mountain Wilderness, No Alla Caccia, Oipa, Vas – Verdi Ambiente e Società, Wolfemergency, Wwf Italia “Atto gravissimo. Intervengano il Ministro Ronchi e il sottosegretario Brambilla, anche a tutela dei cittadini in vacanza”.

“E’ evidente che i senatori Carrara e Vetrella giocano a confondere le acque. Dichiarano una cosa ma ne votano un’altra, e il tutto nel tentativo di mascherare l’intento unico del loro emendamento: allungare i tempi di caccia”.

Lo affermano le associazioni Amici della terra - Animalisti Italiani – ENPA - Fare Verde - LAC – LAV – LIPU – Legambiente – WWF a proposito dell’approvazione in Senato, nell’ambito della Legge Comunitaria, ora alla Camera, di un emendamento che mira ad estendere i tempi della stagione venatoria.

“Un conto – dichiarano le associazioni - è infatti il recepimento di quegli articoli della direttiva che ancora mancano nell’ordinamento italiano, tra cui l’articolo 7.4 che riguarda la protezione completa degli uccelli in riproduzione e migrazione. In tal senso, la direttiva e la procedura di infrazione aperta contro l’Italia, chiedono a ogni Stato membro di prevedere l’esplicito divieto di caccia in questi periodi così delicati per gli uccelli. Il Senato ha invece approvato un testo blando e in sostanza tautologico, che prevede semplicemente la “tutela”, peraltro rimandandola alle regioni”.

“Appare allora opportuno ricordare ai senatori che la “tutela” è prevista sempre, in ogni fase e momento dell’anno, anche quando la caccia è consentita. Qui invece la direttiva e la procedura di infrazione chiedono quella forma speciale di tutela costituita dall’esplicito e completo divieto di caccia. La differenza, dunque, non è certo di dettaglio, e ben la conosce lo stesso senatore Vetrella quando dichiara testualmente che “la direttiva 79/409 impone agli Stati Membri dell’UE di vietare la caccia alle singole specie di avifauna nei periodi di fragilità biologica delle stesse”.

Evidente, quindi, l’infrazione presente nel testo approvato dal Senato: il divieto esplicito di caccia non c’è. Non solo: l’astratta forma di “tutela” individuata in alternativa non è nemmeno immediatamente prevista dallo Stato ma è rimandata, in modo generico, alle regioni. A cui, viene così passata la classica “patata bollente”.

“Tutt’altra cosa è invece il punto che riguarda specificamente i senatori Carrara e Vetrella. Il loro emendamento cancella la previsione che la stagione di caccia possa svolgersi al massimo tra l’1 settembre e il 31 gennaio. Una previsione stabilita dall’Italia nel 1992, come patto tra le varie parti sociali in causa e che rappresenta il cuore stesso della legge nazionale. Cancellare questa previsione, peraltro fuori dal contesto della riforma della 157 che si discute in Senato, è un atto di estrema gravità che riguarda non semplicemente le direttive comunitarie bensì la politica, la società, la correttezza dei pur difficili rapporti tra le parti. Ma soprattutto è un atto contro i cittadini italiani, che ora scopriranno come 5 mesi di caccia non sono ancora sufficienti e che potrebbero ritrovarsi i cacciatori nelle loro proprietà persino in estate, in pieno periodo di vacanza.

“Vista la gravità di questo evento, chiederemo già dalle prossime ore a tutto il Governo, a cominciare dal Ministro delle Politiche europee Andrea Ronchi e dal sottosegretario al Turismo Michela Brambilla, di intervenire alla Camera e ristabilire i termini corretti della legge, per evitare l’ormai prossima condanna e per rispetto del 90% degli italiani che in tutti i modi stanno dicendo di no a questo nuovo, incredibile e invasivo assalto di caccia selvaggia”.

Parma, 27 marzo 2009

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