18 aprile 2011

ARGO E LA PICCOLA PIUMA

argo

Un giorno come tanti una piuma si staccò dalle ali di un uccello in volo e dal vento fu trasportata dolcemente ai piedi di un castagno proprio dove, poco più in là, un cane stava singhiozzando, rannicchiato fra le sue zampe..immobile e sconsolato. La delicatezza del vento nell’adagiare la piuma a terra fu tale che il nostro amico non si accorse del suo arrivo finché non la sentì parlare. “Perché piangi tutto solo ai piedi di questo castagno?” chiese la piuma impensierita. “Mi pesa il cuore dal dolore cara piuma…mi hanno lasciato qua senza un motivo, in questo posto che io non conosco e mi manca tanto la mia casa…ho fame…ed ho paura..tanta paura… non ho più la forza di alzarmi… E tu come sei finita qua?” le chiese Argo. “Il mio padrone ha sbattuto le ali troppo vigorosamente ed io non ce l’ho fatta a rimanere attaccata ed il vento mi ha portato qua...anch’io sono sola adesso…non potrò più volare fra le nuvole e gli alberi…ed ho tanto freddo ora che non ho più le mie sorelle a riscaldarmi…” la piuma fece quindi un sospiro e smise di parlare. Argo le disse: ”Perché non vieni tra le mie zampe? Proverò a riscaldarti, anche se non sarà come il calore delle tue sorelle…ma avvicinati tu…la paura e la fame hanno reso le mie gambe pesanti come macigni e non riesco più a muovermi…”...Ma la piuma non poteva camminare da sola ed il vento si era addormentato da poco…Argo vide che lei stava tremando e capì che se non avesse fatto qualcosa subito la piccola piuma sarebbe morta dal freddo. Con le ultime forze rimaste cercò di alzarsi …mi chiedo quanto fossero pesanti le sue zampe…e il suo cuore?...Ma la compassione per la piuma fu tale che Argo riuscì a raggiungerla, la raccolse delicatamente e le donò l’unica cosa che gli era rimasta: il calore del suo abbraccio. Scese la notte ed entrambi si addormentarono nel rispettoso silenzio di un bosco che aveva assistito impotente all’abbandono di un povero cane ed alla sfortuna di una piccola piuma...Il silenzio fu però interrotto da un improvviso battito di ali che svegliò i nostri amici: accanto a loro si era infatti adagiato un meraviglioso airone dalle piume d’oro che li stava osservando amorevolmente…”Chi sei tu??” chiese Argo impaurito, mentre stringeva forte la piuma a sé. “Sono il custode delle piume che non hanno più un padrone..” rispose l’airone “..se lei vuole può unirsi insieme alle altre che coprono le mie ali e tornare a volare fra gli alberi e le nuvole…”…La piuma guardò Argo, lui l’aveva salvata e adesso sarebbe rimasto nuovamente solo se lei se ne fosse andata…ma le nuvole…come le mancavano….Argo capì cosa racchiudeva lo sguardo dell’amica e le disse con un filo di voce ”Vai piccola piuma…vola di nuovo … l’azzurro del cielo è la tua vera casa…e dall’alto mi saluterai”…”E tu cosa farai?” chiese la piuma…”Aspetterò qua…le mie gambe sono ancora troppo pesanti..ed anche il mio cuore”. Per la prima volta nella sua vita la piuma, commossa, iniziò a piangere…ed erano lacrime così lievi da essere quasi del tutto impercettibili… ma Argo le sentì cadere una ad una su quelle sue zampe che sembravano rifiutarsi di muoversi…e piano piano iniziò a sentirle sempre più leggere.. ed il suo cuore non era più così tanto pesante…La piccola piuma fu poi raccolta dall’airone e subito anche lei diventò tutta dorata…l’uccello si sollevò in cielo e la piuma gridò all’amico “…io ti saluterò da quassù…ma non subito…seguimi per un po’…” …Argo iniziò a correre dietro l’airone…e le sue zampe sembrava volessero volare anche loro…Dopo un po’ l’airone scomparve fra le nuvole…e Argo continuò a correre verso l’orizzonte aperto…Questo è Argo..un cane che quando lo porto fuori a guinzaglio ha una delicatezza di una piuma, devo spesso abbassare lo sguardo e controllare che lui ci sia sempre perché è come se volasse…Argo ha ancora paura e non si fida subito…ma so che aspetta…aspetta di poter correre finalmente verso un padrone che sappia custodire la leggerezza ritrovata del suo cuore. Claudia Antonini, Casentino 2000, Marzo.

SCHEDA DI ARGO

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