Qualcuno si è introdotto all’interno del Canile di San Piero, probabilmente scavalcando il cancello, e ha aperto le porte di alcuni box in cui sono custoditi i cani.
Non riusciamo a capire il senso di un’azione tanto sconsiderata che avrebbe potuto avere conseguenze gravissime. E non è difficile capire perché:
- Alcuni cani sono assolutamente incompatibili tra di loro. Se fossero venuti a contatto avrebbero potuto attaccarsi, ferirsi gravemente o addirittura uccidersi. Il caso ha voluto che i più dominanti non siano stati liberati.
- Anche i cani docili, caratterizzata da una scarsa aggressività intraspecifica, possono mostrarsi più reattivi se inseriti- loro malgrado - in una dinamica di branco priva di controllo.
- La fortuna ha voluto che non vi fossero femmine in estro: ciò avrebbe potuto scatenare lotte molto accese anche tra maschi normalmente compatibili. Senza contare gravidanze indesiderate, problema da non trascurare.
- Sono stati mescolati cani ospiti del Rifugio (sani e vaccinati) con quelli custoditi nel Canile Sanitario. Questi ultimi sono sotto osservazione veterinaria e potenzialmente portatori di malattie trasmissibili ai loro simili.
- I cani liberati avrebbero potuto saltare la recinzione del canile o scavare al di sotto della rete (che, per quanto sicura, non è a prova di “evasione” in quanto i cani, normalmente, sono custoditi nei box da cui escono SOLO in nostra presenza), allontanarsi e mettere -così- a rischio se stessi e le persone eventualmente incontrate (provocando incidenti automobilistici, ecc.)
- Chi ha compiuto tale gesto ha rischiato anche in prima persona: se si fosse trovato di fronte un cane mordace?
Tralasciando commenti sull’accaduto, la cui gravità non può sfuggire a chi abbia un minimo di buon senso, comunichiamo che è stata sporta denuncia contro ignoti.
Ci auguriamo che le indagini delle forze dell’ordine diano presto un nome all’artefice di questo gesto.
A breve saranno istallate delle telecamere. Erano già previste da qualche tempo. Adesso il loro utilizzo si rende urgente ed indispensabile.
I cani che si trovano in canile sono di per sé sfortunati. Qualcuno li ha già traditi o rifiutati.Avevamo messo in conto di doverli proteggere dalla noia, dalla solitudine, dal senso di abbandono. Non avremmo mai creduto di doverli difendere, ancora una volta, dall’uomo.
Enpa Casentino
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