28 maggio 2009

RICERCATORI INGLESI STUDIANO E “MISURANO” LO STRESS DEGLI ANIMALI DA CIRCO

circo17Alcuni ricercatori dell’università di Bristol, guidati da Stephen Harris, hanno condotto uno studio sugli animali usati nei circhi. Le conclusioni del primo rapporto stilato e pubblicato sulla rivista Animal Welfare, sono le seguenti:

Gli animali selvaggi al seguito delle compagnie circensi spendono dall’uno al nove per cento del loro tempo a fare esercizi, per il resto sono confinati in strette gabbie, con gravi conseguenze sulla loro salute.
A soffrire di più sarebbero elefanti, leoni, tigri e orsi. Gli scienziati hanno raccolto campioni di saliva da animali di 153 compagnie circensi. Nelle tigri, la quantità dell’ormone dello stress, il cortisolo, aumenta e resta anormale fino a sei giorni dopo il viaggio e fino a 12 giorni se si tratta del primo viaggio. In media, però, una compagnia resta fissa solo una settimana e per gli spostamenti percorre circa 300 chilometri. Anche quando la compagnia è ferma le condizioni degli animali non sono buone. Secondo il rapporto, gli elefanti sono tenuti in gabbie che vanno da 7 a 12 metri quadrati e possono muoversi solo di uno o due metri, la lunghezza della catena a cui sono legati. Per la mancanza di attività fisica molti pachidermi diventano obesi. circo14Nella savana, invece, un elefante spende dal 40 al 75% del tempo mangiando e si sposta di circa 50 chilometri al giorno. Gli unici animali adatti alla vita del circo sarebbero quelli già addomesticati dall’uomo, come cani e cavalli.
Qualche paese, come l’Austria, ha già preso provvedimenti contro questo sfruttamento bandendo gli animali selvaggi dal circo, ma restano ancora gran parte delle compagnie circensi d’Europa e America. In Gran Bretagna per 10 anni non si sono visti elefanti nel circo, ma tre sono ricomparsi a febbraio.

Fonte: la zampa.it

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