Mi chiamo Bebo, sono un segugio e vivo in canile da quasi quattro anni. Ricordo benissimo il giorno in cui il mio compagno umano mi abbandonò: era il 27 Agosto del 2007 e faceva molto caldo. Quel pomeriggio salii in macchina felice, pensando di andare a fare la solita passeggiata. Invece, poco dopo, mi ritrovai da solo in un luogo sconosciuto. Il l mio “amico” se ne era andato, senza una parola!
Ho sofferto tanto perché gli volevo bene. Lo amavo e lo rispettavo, anche se lui non sempre era gentile con me; spesso si arrabbiava perché a caccia non ero granché: temevo il rumore assordante degli spari e rimanevo impietrito per lunghi minuti. Qualcuno dice che sono stato abbandonato proprio per questo. Io non so cosa pensare…non mi è facile capire gli uomini…
I primi tempi, in canile, sono stati difficili. Ero affranto, non avevo voglia di mangiare, né di uscire dal box. Sobbalzavo al minimo fruscio, temevo ogni volto ed ogni movimento. Se avessi potuto esprimere un desiderio avrei chiesto di diventare invisibile.
Ma il tempo, la dedizione e l’amore fanno miracoli e pian piano sono uscito da quel mondo di ombre in cui i fantasmi del passato si mescolavano alle paure del presente.
A piccoli passi ho imparato a fidarmi dei volontari che, con pazienza, hanno saputo rispettare i miei tempi e placare le mie ansie. Il mio cuore, oggi, è gonfio di riconoscenza per loro. Alcuni si commuovono ancora quando sollevo delicatamente le zampe e li abbraccio con tutto l’affetto di cui sono capace. Ora sono davvero più sereno. Certo, la vita in canile è noiosa, però si mangia bene, veniamo accuditi con amore e abbiamo un bello spazio per correre e giocare. Con i miei simili mi trovo bene, vado d’accordo con tutti. Ho sentito dire ai volontari che sono un cane d’oro. Loro desidererebbero tanto che una famiglia paziente ed affettuosa mi adottasse. Purtroppo, però, nessuno mi nota perché non do confidenza agli estranei e quando arrivano i visitatori corro a nascondermi nel bosco. In passato altri cani timidi come me sono stati adottati. Ma forse loro erano più belli….
Io non mi piaccio tanto perché ho le zampe lunghe lunghe, sono magro come un grissino e ho una lingua grandissima. E non è tutto: ho dei buffi peli sul dorso, una specie di criniera ruvida. I volontari dicono che non è un difetto ma una simpatica caratteristica che mi rende unico. Sarà…
Ho cinque anni, quattro li ho trascorsi in canile. Praticamente tutta la vita. Ormai questa è la mia casa. Però non smetto di sognare che prima o poi qualcuno mi scelga. Mi piacerebbe tanto dormire in una cuccia morbida e calda!
Spero che un giorno una persona speciale, magari dopo aver letto queste righe, venga al canile chiedendo di me. Vi prego, non prendetevela se non vi correrò subito incontro per farvi le feste! Ho bisogno di un po’ di tempo prima di fidarmi, ma quando avverrà… il mio abbraccio sarà sincero, intenso ed esclusivo.
Elisabetta M. Casentino 2000, Aprile
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