4 settembre 2018

ATTILA E’ STATO ADOTTATO

LIETO FINE

DSC_0307 aEva è una donna forte e tenace, dotata di una sensibilità profonda mascherata da un portamento quasi austero. Da qualche tempo si è unita al nostro gruppo. Durante un turno in canile ci siamo ritrovate a parlare dei cani che soffrono particolarmente la reclusione.

Attila era uno di loro. Oltre ad affogare nel cibo solitudine e frustrazione, era solito dilaniare le assi della cuccia e tutto ciò che gli capitasse a tiro. Nessuna barriera, a meno che non fosse di ferro, resisteva ai suoi attacchi. Il giorno dopo la sterilizzazione (effettuata nella speranza di limitare la sua esuberanza) riuscì a sfondare la porta dell’infermeria con morsi e zampate. E menomale che era ancora convalescente! Ricordavamo, tra il sorriso e la preoccupazione, come accogliesse tutti con entusiasmo eccessivo, braccandoli alle spalle ed esibendosi in trenini degni del carnevale di Rio. Dominanza? stress? iper eccitazione dopo ore di inattività? Un po’ di tutto. Fatto sta che ritrovarsi addosso un molosso di 50 kg non è troppo piacevole. Buono, mai aggressivo, fondamentalmente recettivo di fronte ai nostri tentativi di scoraggiare i comportamenti scorretti, ma…tanto, tanto impegnativo.

E con gli altri cani come si comportava? Non ci eravamo mai azzardati a far prove di socializzazione: nonostante non avesse mai mostrato aggressività, la prudenza aveva sempre avuto la meglio e così Attila era sempre uscito da solo, senza un compagno con cui condividere le scorribande nel bosco e i momenti di libertà.

Eva ascoltava in silenzio. Improvvisamente la sua voce decisa risuonò, come amplificata dall’effetto emotivo che ebbe su di noi: “ ...allora lo prendo io”!

La guardammo come se fosse un’aliena! Felici, felicissimi ma incapaci di tenere a freno fantasie apocalittiche: porte divelte, recinti abbattuti in 4 nanosecondi, zuffe con l’altro cane di casa (maschio, per giunta!), gatti inseguiti ed acciuffati.

Ma Eva, ancora una volta, si mostrava sicura ed ottimista: “Andrà bene”, ci disse con quella pacatezza disarmante che non ammette repliche.

Oggi siamo qui a scrivere di lui con le lacrime agli occhi.

Attila è un cane nuovo. Si è lasciato alle spalle intemperanze e tristezze, frustrazione e noia.

E’ sereno, allegro, calmo ed ubbidiente.

Ha trovato in Taiga, l’altro cane di Eva, un compagno da imitare e con cui condividere tutto ciò che del mondo non ha mai conosciuto. Perché Attila è entrato in canile da cucciolone ed è uscito dopo cinque lunghi anni.

Eva è la sua guida dolce ed autorevole, capace di contenerlo, di motivarlo. E lui l’adora.

Anche noi l’adoriamo. Perché, oltre che generosa, è stata tenace. Non ha mollato mai.

I primi giorni di convivenza avrebbero fatto desistere la maggior parte dei migliori benintenzionati ma non la nostra Eva, che ci raccontava sorridendo i piccoli, grandi disastri di Attila senza mai perdere le sue certezze granitiche. E aveva ragione.

Nessuna porta, nessun recinto sono riusciti a fermarlo. Ma l’amore sì.

Grazie Attila, per esserti fermato.

Grazie Eva per aver creduto in lui.

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