25 febbraio 2009

INDIRIZZI E LETTERA "tipo"




************

ESEMPIO DI LETTERA:



13ª Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali) XVI Legislatura, SENATO DELLA REPUBBLICA ITALIANA
OGGETTO: Nuova disciplina per l'esercizio dell'attività venatoria e per la protezione della fauna selvatica.


Il/la sottoscritto/a, cittadino/a della Repubblica Italiana, con riferimento al Disegno di legge d’iniziativa del Senatore Benedetti Valentini comunicato alla presidenza della 13 ª Commissione permanente il 18 settembre 2008 recante l’abrogazione della Legge 11 febbraio 1992, n.157 e nuova disciplina dell’attività venatoria, di cui firmatario il Senatore Franco Orsi,
RICHIAMATO-il comma 1 dell’art.21 della Costituzione Italiana “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”,

-l’art. 1 della Dichiarazione universale sui Diritti dell’Animale (Parigi, 15 ottobre 1978 sede dell’UNESCO) che recita testualmente: “Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all’esistenza”,

-la Direttiva Habitat 92/43/CEE “relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatica”,

CONSIDERATO

che la legge 157/1992 è l’unica legge che tutela direttamente la fauna selvatica nel nostro Paese;scompare l’interesse della comunità nazionale e internazionale per la tutela della fauna;scompare la definizione di specie superprotette: animali come il Lupo, l’Orso, le aquile, i fenicotteri, i cigni, le cicogne e tanti altri, in Italia non godranno più delle particolari protezioni previste dalla normativa comunitaria e internazionale;si apre la caccia lungo le rotte di migrazione: un fatto che arrecherà grande disturbo e incentiverà il bracconaggio, in aree molto importanti per il delicatissimo viaggio e la sosta degli uccelli migratori;la totale liberalizzazione dei richiami vivi con la possibilità di detenerne e utilizzarne un numero illimitato;viene mortificata la ricerca scientifica: l’autorità scientifica di riferimento per lo Stato (l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, oggi ISPRA) rischia di essere completamente sostituta da istituti regionali che rilasceranno pareri su materie di rilevanza nazionale e comunitaria;la creazione di istituti regionali renderà potenzialmente impossibile effettuare studi, ricerche e individuazione di standard uniformi sul territorio nazionale;si apre la caccia nei parchi a specie non cacciabili: la formulazione del Testo Orsi rende possibile la caccia in deroga (cioè la caccia alle specie non cacciabili) addirittura nei Parchi e nelle altre aree protette;saranno punite le regioni che proteggono oltre il 30% del territorio regionale: chi protegge "troppa" natura sarà punito;è prevista la licenza di caccia a 16 anni;viene liberalizzato lo sterminio di lupi, orsi, cervi, cani e gatti vaganti: i sindaci assumono poteri di autorizzare interventi di abbattimenti e eradicazione degli animali, in barba alle più elementari norme europee;viene consentito emanare leggi regionali per cacciare specie non cacciabili;viene consentito cacciare con neve e ghiaccio: in momenti di grandi difficoltà per gli animali a reperire cibo, rifugio, calore;vi sarà un ritorno all’utilizzo degli uccelli come zimbelli;viene ridotta la vigilanza venatoria: le guardie ecologiche e zoofile non potranno più svolgere vigilanza nonostante l’Italia è il Paese con il tasso di bracconaggio più alto d’Europa;viene cancellato l’Ente Nazionale Protezione Animali dal Comitato tecnico nazionale: le associazioni ambientaliste presenti nel Comitato sulla 157 saranno ridotte da quattro a tre. L’ENPA, storica associazione animalista italiana, viene del tutto estromessa;

PRESO ATTO

- che l’Italia pur avendo rispettato l’obbligo di comunicare le necessarie norme di recepimento della Direttiva Habitat 92/43/CEE, ha inviato testi con gravi lacune che limitano la gamma di progetti potenzialmente pericolosi soggetti alle misure di salvaguardia della Rete Natura 2000;

-che la Commissione Europea ha inviato all’Italia un parere motivato per violazione ed errato recepimento della Direttiva 79/409/CEE sugli uccelli selvatici con procedura 2006/2131;

-che la Commissione Europea ha messo in mora l’Italia per cattiva applicazione e disapplicazione della Direttiva 79/409/CEE art. 9 sulla caccia in deroga alle specie protette a fine febbraio nella legge regionale della Sardegna 2004, con procedura 2004/4242;

-che la Corte di Giustizia Europea ha condannato l’Italia in quanto la Regione Liguria ha adottato e applicato una normativa che autorizza deroghe al regime di protezione degli uccelli selvatici senza rispettare le condizioni stabilite all’art.9 della direttiva del Consiglio 2 aprile 1979, 79/409/CEE (legge 34/2001);

-che la Corte di Giustizia Europea aveva emesso un ordinanza, con la quale obbligava l’Italia a sospendere la legge della Regione Liguria in materia di deroghe all’attività venatoria (legge 36/2006) con relativa violazione della Direttiva 79/409/CEE – Procedura 2006/4043, Sentenza C-503/06;

-che la Corte di Giustizia Europea si è pronunciata con specifica sentenza in materia di “conservazione degli uccelli selvatici - Direttiva 79/409/CEE - deroghe la regime di protezione”, stabiliva che agli Stati membri, indipendentemente dalla ripartizione interna delle competenze determinata dall’ordinamento giuridico nazionale, di garantire, nell’adottare le misure di trasposizione di tale disposizione, che, in tutti i casi di applicazione della deroga ivi prevista e per tutte le specie protette, i prelievi venatori autorizzati non superino un tetto - da determinarsi in base a dati scientifici rigorosi - conforme alla limitazione, imposta da tale disposizione, dei detti prelievi a piccole quantità. Procedimento C-60/05 del 8 giugno 2006;

-che la Corte di Giustizia Europea è intervenuta contro la Repubblica portoghese per non aver rispettato gli obblighi dell’art.4, n.1, della direttiva 2 aprile 1979, 79/409/CEE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici in area protetta. Sentenza -13 luglio 2006 - Causa C-191/05;

-che la Corte Costituzionale con sentenza 4 luglio 2008, n.250 ha dichiarato incostituzionale la legge della Regione Lombardia in materia di caccia, che prevedeva un sistema di deroga ordinario, in contrasto con la normativa comunitaria (art. 9 della Direttiva Direttiva 79/409/CEE) e con gli standard minimi ed uniformi di tutela della fauna;

CHIEDE
Il ritiro immediato del Disegno di legge del Senatore Franco Orsi, in quanto esso rappresenta un provvedimento anticostituzionale, contraddice le normative comunitarie in materia di protezione della fauna e le normative comunitarie in materia di deroghe alla caccia.

Distinti saluti
Luogo e Data
Firma (mettere qui il proprio nome e cognome)

Condividi